E i suoi Frollini Orzo e Latte
Già dalla confezione dei Frollini Orzo e Latte, con tanto di scritte in corsivo che enumerano gli ingredienti di alta qualità, si capisce con chi abbiamo a che fare. La Nonna Ginia non è una consumatrice che si fa andare bene qualsiasi cosa: pretende solo il meglio. “Meglio poco, ma buono”. È questa la sua filosofia di spesa, ereditata già dai suoi genitori.
I biscotti in questione, nel loro essere tutt’altro che prodotti industriali, dicono molto sulla sua personalità raffinata. Tanto più, se vi rivelo che la Nonna è solita acquistarli presso la rinomata “Fabbrica di Marroni Canditi Giovanni Galli” (detta comunemente “Il Galli”). Si tratta di un prestigioso negozio a due passi dal Duomo, i cui dolci sono paragonabili a manufatti di gioielleria.
… Il fatto che, poi, gli stessi identici Frollini Orzo e Latte siano venduti anche in alcuni supermercati (a un prezzo decisamente più basso), poco importa. Chiedete la sua opinione, e la Nonna Ginia vi risponderà sempre che i biscotti comprati dal Galli sono più buoni. È il negozio a fare la differenza…
Viste le sue frolle quotidiane, è chiaro che la Nonna Gina ha un palato decisamente raffinato.
Un’ulteriore conferma di ciò è data dai suoi luoghi di acquisti abituali.
Per lei “andare a fare la spesa” non significa spingere il carrello tra gli scaffali del supermercato (o meglio, non solo). Piuttosto, si traduce nel passeggiare davanti ai banconi scintillanti e brulicanti di delizie dei negozi del centro. “Il Peck” rimane il suo preferito, quale posto in cui rifornirsi di carne, formaggi, pane e piatti pronti vari. Più che la qualità effettiva (un po’ carente rispetto al passato…), conta la qualità affettiva, data da anni e anni di pacchetti incartati con il nastro di raso (lì anche la bistecca la impacchettano così!), e portati a casa nel sacchetto giallo. E che sacchetto, a proposito: una confezione degna di una boutique di lusso!
Tutte le materie prime acquistate nei migliori indirizzi milanesi sono destinate a fare il loro ingresso trionfale nella cucina monumentale della Nonna Ginia.
Monumentale, la sua cucina lo è per davvero. Sei fornelli, quattro forni, e KitchenAid pluriaccessoriata sempre in funzione. Se a voi i vostri quattro fuochi sembrano troppi, sappiate che spesso la si sente dire che ci vorrebbe proprio un settimo fornello aggiuntivo…
Da questa sintetica descrizione della cucina (se dovessi continuare non finiremmo più), si deduce la passione della Nonna Gina per l’affaccendarsi tra pentole e padelle.
Non c’è ricetta che non colga come una sfida da vincere: più è ardua la preparazione, e più si impegnerà nello stupire i commensali con il risultato. E’ superfluo aggiungere che sono ben rare le volte in cui le ciambelle le riescono “senza buco”; ossia, qualsiasi cosa venga sfornata da uno dei suoi quattro forni è un successo quasi garantito.
Volendo citare due suoi piatti caratteristici (che ritroverete nelle storie), vi presento il Rotolo e le Linguine con la Conserva.
Il primo è un rotolo di sfoglia all’uovo, farcito con un ripieno di ricotta e spinaci, e poi tagliato a fette e condito con la Conserva di pomodoro. Si tratta del piatto preferito dalla Risolartista.
Le seconde, invece, sono il primo immancabile in quasi ogni pranzo (è infatti la passione del Nonno). Sembrerebbero semplici Linguine al sugo, ma, in realtà, sono molto di più. Tutto merito della sua Conserva di pomodoro, che viene fatta annualmente ogni estate, con i pomodori migliori della Riviera Ligure.
Quando la Nonna Ginia è in vacanza al mare (ad Arma di Taggia), infatti, al posto di riposarsi, armeggia ai fornelli anche là. Prima di tutto fa questa sua famosa Conserva, e la fa in quantità industriale, così da averne per tutto l’inverno.
Poi, si dedica alle marmellate: un altro suo cavallo di battaglia, che l’ha resa famosa tra tutti i parenti, e anche ben al di fuori dal nucleo familiare.
Non sto a enumerarvi le varietà di marmellata: sono così tante, che non ci starebbero affatto.
… Come non ci stanno mai, del resto, nella striminzita cantina della Nonna. È una cantina così piccolina, eppure sempre stipata di barattoli di ogni genere, da non chiudersi quasi! Ci sono tonnellate di conserva, e tonnellate di marmellate. Di tanto in tanto, il povero Nonno Sergio deve correre giù a rifare qualche ripiano pericolante…
Oltre alla passione per la cucina, va da sé che la Nonna Ginia abbia anche quella per la casa e la pulizia. Da casalinga di professione (una professione di tutto rispetto, visti i risultati di ogni sua opera!), si è sempre dedicata alla cura di ogni singolo dettaglio del suo focolare domestico.
L’elegante dimora di Viale Bacchiglione risplende ancora oggi solo grazie a lei. Agli occhi di un’artista sembra una reggia delle favole!
La sua casa, tra l’altro, ha anche uno splendido terrazzo, pieno di alberi da frutto, fiori e un bell’orto sempre in attività. Albicocche, fichi, uva, pomodori… anche qui per elencare tutte le specie vegetali ci vorrebbero pagine e pagine. Vi basti sapere che la Nonna Ginia è anche una giardiniera provetta.
Passiamo al suo tempo libero vacanziero, trascorso a viaggiare un po’ in tutto il mondo con il fedele Nonno Sergio (la Mamma Monica rimaneva sempre a casa…!). Entrambi amanti dei viaggi, non c’è angolo della Terra (o quasi) che non abbiano visto, e da cui non abbiano portato a casa qualcosa di buono. Qualcosa di buono in senso di cultura ed esperienze, prima di tutto; e, poi, qualcosa di buono in senso materiale. Le stanze di Viale Bacchiglione brulicano di suppellettili e mobili (tutti molto graziosi) provenienti da posti esotici e curiosi. Più che una casa, potrebbe essere definita un museo!
Infine, concludo con la forma d’arte praticata dalla Nonna Ginia, in cui si vede l’eredità pittorica nella Risolartista.
Si tratta del ricamo, e della maglia. In particolare, le doti della Nonna si esibiscono in quadretti completamente ricamati su sottili tele di lino, che ogni casa di famiglia ha appesi qua e là. Sono così belli da sembrare dipinti! È chiaro che sono un altro dettaglio utile a rendere ancor più “museo” la sua casetta-museo…
Per quanto riguarda la maglia, invece, potrei dire che abbiamo a che fare con una vera modista. Maglioni, giacche, gonne e vestiti: la Nonna Ginia sa fare di tutto. Di lana, di cotone, e persino di stoffa. Metà del guardaroba della nipotina è ancora piano delle sue creazioni.
Dunque, in sintesi, la Nonna Ginia è una persona che ama le cose belle, almeno quanto le sa anche produrre da sé. Il gusto per l’estetica e la bellezza è di casa! E le opere della Risolartista, per fortuna, sembrano rientrare piuttosto spesso (anche se non sempre sempre…) nei suoi rigidi canoni di raffinatezza.
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