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Il Babbo Antonello al lago

E le sue Pannocchie con Farina e Fiocchi di Mais

Pannocchie Mulino Bianco biscotti

Non essendoci frollini integrali di suo gradimento sotto casa, il Babbo Antonello si risolve a rispolverare i suoi ricordi d’infanzia. Non che la cosa gli dispiaccia: le memorie dei bei vecchi tempi, passati a cavallo tra Perugia e San Feliciano, hanno un sapore delizioso…

Hanno il sapore del mais. E la forma delle Pannocchie. 

Questi biscottini gialli gialli erano una ricorrenza abituale nella credenza della sua casa perugina. Erano uno dei tanti curiosi formati che la marca del mulino proponeva anni fa, agli esordi del suo successo. Nella loro versione originale, avevano una forma un po’ diversa: erano tonde, con tre pannocchie disegnate in superficie. Così, almeno, dovevano comparire sulla tavola del Babbo Antonello, negli ormai lontani anni ’80. 

Poi, come accadde a tanti altri pittoreschi formati di biscotti, non se ne seppe più nulla per anni. Le Pannocchie caddero nel dimenticatoio, privando le colazioni e le merende di quel bel giallo vivo della farina di mais.

Non troppo tempo fa, la marca del mulino ha deciso di farle ricomparire sugli scaffali del supermercato… in una nuova veste, però. Non sono più tonde, ma allungate, come fossero una pannocchia vera e propria. Sarà una trovata di marketing che a noi consumatori è tenuta oscura: non si sa. Quel che conta, è che le Pannocchie dell’infanzia perugina, tanto gradite al Babbo Antonello, sono un prodotto di cui il caro Bussolini è ben fornito. Tra i tanti pacchetti color crema pasticciera, l’immagine giallo vivo dei suddetti biscotti non manca (quasi) mai. Purché la signora Grazia (la commessa tuttofare) si sia ricordata di ordinarli…

Posto che si sia riusciti a conquistare le pannocchie in questione, queste diventano compagne di colazioni e dopo pasto del Babbo Antonello per tutto il soggiorno lacustre. Il loro aspetto sbarazzino e pittoresco (trovate voi un altro biscotto a forma di pannocchia!) ispira allegria, e mette di buon umore.

Il Babbo Antonello in vacanza, infatti, è giusto giusto sempre di buon umore. Potremmo dire che il merito sia dei suoi biscottini gialli; ma non è solo di quelli…

Al pari delle Pannocchie, in ordine di importanza, c’è senza dubbio il Signor Sauro. Si tratta del cugino e amichetto d’infanzia del Babbo. Chi di voi ha ancora tra le sue conoscenze il proprio compagno di giochi e marachelle dei bei tempi andati capirà.

Visto che il Signor Sauro vive qui, a San Feliciano, poter passare il tempo con lui diventa un evento raro e quantomai gradito…

Il Babbo Antonello e il Signor Sauro, quando sono insieme (ossia quasi tutte le sere lacustri), ne combinano di tutti i colori. 

Prima di tutto, gironzolano in bicicletta, spesso raggiunti anche dal terzo della compagnia, il Signor Marco. 

Le loro mete preferite sono Torricella, San Savino e Monte del Lago; qualche volta, però, si cimentano nell’erculea impresa di fare tutto il giro del lago (tornando a casa più morti che vivi…).

Capite bene come il Babbo Antonello sul Trasimeno si trasformi in un ciclista esperto. Così esperto, da essersi costruito anche un “laboratorio delle biciclette” in garage, con tanto di banchetto (da lui stesso assemblato), cavalletto e attrezzi di ogni tipo. Se gli alchimisti hanno il loro antro in cui fare esperimenti pericolosi, il Babbo ingegnere ha il suo covo nei meandri di San Feliciano. Va da sé che quanto combini lì dentro sia allo stesso modo pericoloso…

Quando non è in sella, il Babbo Antonello è continuamente a spasso tra colli e lungolago. Ogni volta che giunge qui, ha tutto un giro di visite e saluti da soddisfare prima di ripartire. Ed è una lista piuttosto lunga. Le conoscenze di vecchia data, infatti, richiedono almeno una visita e una chiacchieratina; con l’occasione, poi, un regalo dall’orto ci scappa quasi sempre.

Eh sì: gli amici lacustri del Babbo Antonello hanno un po’ tutti la loro bella casetta di campagna con orto e (spesso) piscina annessi. Se avete anche voi un orto, sapete bene come, quando la verdura matura, lo fa tutta insieme e in abbondanza. Conseguenza ne è che il contadino proprietario è ben contento di distribuire i suoi prodotti tra amici e parenti (che altrimenti andrebbero a male…). E il Babbo Antonello riesce a rientrare (chissà come) sempre nell’una o nell’altra categoria di destinatari.  Nei piccoli paesi, in fondo, si è sempre tutti un po’ amici e un po’ cugini.

Passiamo alle vesti vacanziere del Babbo Antonello. Polo Lacoste colorata (ce ne ha di qualsiasi colore, dall’arancio, al rosso, al verde…), pantaloncino corto da turista tedesco medio, calza bianca rivoltata alla caviglia, scarpa da barca marrone scuro. E, poi, il cappello (quando non se lo dimentica): il mitico Stetson da pescatore. 

Dal guardaroba si intuisce come il Babbo Antonello al lago potrebbe andare benissimo su una barchetta a pescare boccaloni e anguille, come a bordo di una vela che guizza tra le increspature. In realtà, è più probabile vederlo nella seconda circostanza, che nella prima. 

I suoi amichetti d’infanzia, infatti, sono soliti invitarlo in bici, quanto a fare un giretto in vela. La sua risposta affermativa all’invito è pressoché certa: il Babbo Antonello, nei suoi tempi d’oro, aveva anche ottenuto il patentino…

Amici d’infanzia (con tanto di orti), biciclettate e avventure in vela: con tutti questi divertimenti che si ritrova, è chiaro che il Babbo Antonello al lago sia sempre di buon umore! E lo è a tal punto da sbrigare le sue faccende di lavoro (sempre presenti…) con il sorriso di chi sa già che, finito lo sforzo, lo aspetta il Signor Sauro sotto casa per andare in bicicletta…

Dal mattino alla sera, il Babbo Antonello si gusta ogni attimo, ogni colore e ogni profumo della sua cara terra umbra, che lo riportano indietro con gli anni. A cominciare dalle Pannocchie per colazione. (Quasi) le stesse della sua infanzia perugina…

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