Non serve andare in montagna per raccogliere quel mazzolin da mettere al centro della tavola. Anzi. Si può fare meno strada, e portare a casa qualcosa che non solo possa adornare la tovaglia, ma possa colorare anche i piatti di sapore. Ecco, dunque, l’esito di una giretto nell’orto delle zucchine.
Si sente subito l’odorino piccante del polline. Ricorda quasi i nasturzi. E, invece, si tratta di fiori di zucca. Zucchina, per essere precisi; peccato si dica sempre di zucca…
Che petali intensamente sfumati: vanno dal verde del calice, fino alle estremità aranciate più remote. Il pittore contadino deve essersi servito di una tavolozza ben variegata… chissà quanta pittura avrà mescolato, per creare quel tripudio cromatico. Non solo: c’è da pensare anche al saporino sfizioso. Indefinito, accattivante, misterioso: che sapore hanno i fiori? Non di erba, non di insalata… semplicemente di fiori. E di fiori di zucca, nello specifico. Fiori che, di zucca, hanno forse soltanto il colore.
Uno stelo dopo l’altro, il bouquet si compone. Bisogna correre a casa in fretta, o tutto appassirà prima ancora di aver salutato la cucina. Già qualcosa di bruno campeggia sui profili; pazienza… dà quel tocco di “vissuto”, che non va mai male. Nell’attesa di impreziosire il sugo con l’aroma fiorito, vale la pena azzardare un abbinamento crudaiolo al pane. Segale, che completa le tinte vivaci con la sua solidità. E, magari, un tocco di Farro accanto, giusto per smorzare l’atmosfera.
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